Stenosi Aortica
La stenosi aortica è una patologia molto diffusa, dovuta nella maggior parte dei casi al naturale invecchiamento dell’organismo e alla calcificazione della valvola aortica. Insorge generalmente in età matura, tra i 60-70 anni. Più raramente, la causa è riconducibile a malformazioni congenite o ha origine reumatica.
La malattia consiste nella ridotta apertura della valvola aortica calcifica, che diventa quindi un ostacolo al fisiologico passaggio del sangue dal cuore verso l’organismo. Il lavoro del cuore aumenta e il ventricolo sinistro è sottoposto ad un sovraccarico di pressione. Con il tempo, per compensare questa condizione, il muscolo cardiaco si ispessisce e va incontro ad un sempre maggiore affaticamento.
La buona notizia però è che nella quasi totalità dei casi, la stenosi aortica è curabile con la sostituzione della valvola aortica malata!
QUALI SONO I SINTOMI DELLA STENOSI AORTICA?
La stenosi aortica lieve o moderata, può non presentare sintomi particolari. Quando la stenosi aortica è severa solitamente compaiono sintomi sia da sforzo sia a riposo. Tra questi i più comuni sono il dolore al torace e la perdita di coscienza (sincope). Quando l’affaticamento del cuore si aggrava, iniziano ad insorgere sintomi quali la difficoltà di respiro, l’affanno sotto sforzo, l’accumulo di liquidi nei polmoni o negli arti inferiori.
COME SI CURA LA STENOSI AORTICA?
I farmaci possono aiutare a controllare e ridurre i sintomi nelle fasi precoci della malattia, quando l’entità della stenosi è lieve o lieve-moderata, sempre monitorando la progressione della malattia nel tempo. In caso di stenosi aortica severa asintomatica o sintomatica, indipendentemente dalla severità dei sintomi, l’unica soluzione è quella di sottoporsi all’ intervento per l’impianto di una protesi valvolare.
La sostituzione della valvola aortica calcifica viene realizzata mediante un intervento chirurgico a cuore aperto, con arresto dell’attività cardiaca e circolazione extracorporea. Nella maggior parte dei pazienti questa è la procedura di scelta. La valvola stenotica nativa viene sostituita con una protesi, che può essere:
meccanica, robusta e duratura, a tal punto da poter essere ritenuta una soluzione definitiva. I materiali metallici di cui è composta, impongono al paziente di seguire una terapia anticoagulante per tutta la vita, al prevenire la formazione di coaguli (embolie).
biologica, composta da materiale di origine animale. Questa caratteristica, da un lato non richiede che il paziente segua una terapia anticoagulante, ma dall’altro espone la protesi ad usura con la possibile necessità di un re-intervento nel tempo.
L’INTERVENTO CHIRURGICO PER LA STENOSI AORTICA
Gli approcci chirurgici che possono essere usati sono differenti in base al grado di invasività: l’intervento tradizionale è quello che viene eseguito con la sternotomia totale, mentre l’intervento mini invasivo può articolarsi nelle seguenti opzioni:
Sternotomia parziale superiore o mini-sternotomia: è la tecnica più comune, prevede incisioni cutanee più corte e consente di lasciare intatta una parte dello sterno.
Mini-toracotomia anteriore destra: si accede tramite il secondo spazio intercostale, con un’incisione cutanea di 5-6 cm circa, senza danneggiare alcuna struttura ossea (sterno e coste). La mini-toracotomia, rispetto alla mini-sternotomia, ha dimostrato migliori risultati clinici in particolar modo sulla riduzione dell’incidenza della fibrillazione atriale post-operatoria, e sulla riduzione dei tempi di degenza in terapia intensiva e di degenza ospedaliera globale.
TAVI
Attualmente sono disponibili tecniche di impianto di protesi valvolari senza la circolazione extracorporea e senza la rimozione della valvola malata. La procedura TAVI (Trans-catheter Aortic Valve Implantation) è un approccio non chirurgico sviluppato negli ultimi anni, che si realizza mediante l’introduzione di un catetere dall’arteria femorale (TAVI Trans-femorale) o tramite una piccolissima incisione sotto la mammella sinistra (TAVI trans-apicale). Questa tecnica è indicata in pazienti anziani e non, affetti da stenosi aortica severa, ma che hanno un elevato rischio di complicanze se sottoposti a chirurgia tradizionale. La procedura TAVI ha più elevati rischi di ischemia cerebrale e di complicanze vascolari rispetto alla chirurgia.
Tutte le possibili opzioni e gli aspetti relativi ad ogni singolo paziente, vengono comunque discusse e approfondite col cardiochirurgo prima dell’intervento.