Claudio Pistolesi, 62 anni: Insufficienza mitralica dalla nascita
Insufficienza mitralica dalla nascita, in follow up dal 2014 per prolasso inizialmente di grado moderato poi severo, con peggioramento abbastanza repentino fra dicembre 2017 e febbraio 2018, al punto che il cardiologo mi consiglia un intervento chirurgico, indicandomi il dott. Mattia Glauber come il migliore in questo genere, soprattutto nella sperimentazione di tecniche innovative.
Dopo una breve ma lunghissima attesa, il 15 marzo io e mia moglie incontriamo per la prima volta il dott. Glauber, con tante paure, pensieri non espressi, ansia per il futuro. Il dottore è molto tranquillo, sorridente, accogliente, conferma la diagnosi del nostro cardiologo e propone un intervento di plastica mitralica in minitoracotomia, con alte probabilità di riparazione anziché sostituzione della valvola. Che dire, andiamo a Milano pieni di paure e torniamo con un bagaglio carico di speranze! Il 29 maggio siamo di nuovo a Milano, pronti per affrontare l’intervento: l’ospedale è un po’ vecchio ma accogliente, la nostra paura dell’ignoto sta prendendo di nuovo il sopravvento. Lì c’è un continuo movimento di persone, tante urgenze che passano avanti a tutte le programmazioni e noi siamo un po’ disorientati: poi conosciamo il dott. Ferrarini e il dott. Miceli, due bravissimi professionisti e, un po’ stanco ma sempre sorridente, arriva il dott. Glauber. Ci accoglie con tutta la sua tranquillità e di nuovo riesce a calmare le nostre apprensioni e ad accompagnarci fino alla data dell’intervento, il 1° giugno. Quando esce dalla sala operatoria il dott. Glauber è felice, l’intervento è andato molto bene: la valvola è stata riparata ed il cuore funziona di nuovo normalmente, senza un minimo di ristagno, insomma un piccolo ma grande miracolo. Sono trascorsi alcuni mesi dalla data dell’intervento ed io ho ripreso la mia vita normale, cammino anche 20 km al giorno, non assumo terapie cardiologiche, non ho più difficoltà a respirare, il mio cuore batte come tanti anni fa. Ho aspettato qualche tempo per scrivere queste considerazioni, quasi per paura di dovermi svegliare da un sogno, come stessi vivendo una vita non mia, sicuramente diversa da quella vissuta negli ultimi anni. E oggi ringraziare il dott. Glauber e tutto il suo staff per quello che hanno fatto mi sembra sempre banale e non riesco a trovare le giuste parole per esprimere quello che provo, se non tanta, tantissima gratitudine per avermi donato una nuova vita. Sento anche di dover esprimere alcune considerazioni che esulano dalla mia malattia e che riguardano il modo di curare: il dott. Glauber mi ha fatto sperimentare direttamente l’ospedale che non solo cura (e guarisce) ma anche si prende cura delle persone, le accoglie, riesce a tranquillizzarle, a far diventare sue le nostre paure, ad accompagnare indicando la strada giusta. Come sarebbe bello se la sanità fosse sempre così: ma so benissimo che non tutto dipende dalle risorse, dalla politica, dalle scelte, il ruolo più importante alla fine lo hanno sempre i professionisti. E io, noi, abbiamo avuto la fortuna di incontrare per la prima volta un professionista PERSONA: il dott. Glauber è entrato nel nostro cuore (in tutti i sensi) e lì lo terremo per sempre. GRAZIE. Claudio e Isabella Pistolesi